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sabato 16 luglio 2016

"Per sconfiggerlo veramente costruiamo un asse con chi ha sempre combattuto il terrorismo"

"A cento anni dall'accordo Sykes-Picot che divise le aree di influenza in Medio Oriente tra Francia e Regno Unito, l'Occidente ha commesso gli stessi errori e vizi coloniali".

Sulla sua pagina Facebook, il Capogruppo della Commissione Affari esteri del M5S scrive oggi: "A cento anni dall'accordo Sykes-Picot che divise le aree di influenza in Medio Oriente tra Francia e Regno Unito, l'Occidente ha commesso gli stessi errori e vizi coloniali.
Iraq, Libia e Siria sono i fallimenti ultimi di una strategia che ha determinato solo terrorismo, destabilizzazione e immigrazione incontrollata. L'attentato di Dacca, con i suoi morti italiani, ci ha chiaramente detto che il terrorismo, oggi, può colpire ovunque, senza frontiere e senza nazionalità come discriminante.




Per sconfiggerlo occorre costruire un asse con i veri alleati in questa guerra epocale. Noam Chomsky ha recentemente dichiarato: "Continuiamo ad ignorare chi e come ha creato l'Isis".
Per quanto tempo ancora possiamo permetterci di farlo?"



CORDOGLIO E CONTRADDIZIONI

di Manlio Di Stefano

Il dolore e il cordoglio per le vittime del terrorismo di Nizza deve essere il punto di partenza imprescindibile per chiunque voglia approcciarsi all'immane, ennesima, tragedia di questa notte.
Sono troppe le vite innocenti strappate via in modo barbaro. Alle loro famiglie va il cordoglio più profondo del MoVimento 5 Stelle.

Perché questo accanimento contro la Francia?
Risponde oggi su il "Sole 24 Ore" Alberto Negri: "il terrorismo di matrice islamista su questo territorio è radicato da anni, centinaia di cittadini francesi si sono arruolati nell'Isis per combattere contro il regime di Bashar Assad e proprio il ritorno dei jihadisti dalla Siria è uno dei fenomeni più temuti dai servizi di sicurezza di Parigi. La Francia è il Paese che produce più jihadisti in Europa. Un rapporto parlamentare afferma che nel 2015 erano già più di 1.500 i giovani legati al network islamista radicale".

Dopo le stragi del Batacalan, la Francia reagì con i bombardamenti su Raqqa, capitale dell'ISIS, dimostrando per l'ennesima volta la sua schizofrenia e le sue contraddizioni.
La Francia non disprezzò affatto quei terroristi che dalla Turchia, e con il sostegno delle Monarchie del Golfo, entrarono dal 2012 in poi in Siria per distruggerla.
Ipocrisia e contraddizioni che troppo spesso hanno contraddistinto la Francia e tutto l'Occidente.
Hollande nei giorni scorsi ha rinnovato il suo sostegno ad al-Nusra, ovvero ad al-Qaeda, nella battaglia contro l'esercito siriano ad Aleppo.
Oggi, quattro anni dopo, anche Amnesty International ammette che non c'è differenza tra questi diversi gruppi.
Tra al-Nusra e ISIS non vi è differenza.
Tra i gruppi terroristici finanziati da Parigi e ISIS non vi è differenza.
Dopo aver distrutto la Libia, i Paesi della NATO, Francia in primis, puntavano a destituire, attraverso i loro alleati Turchia e Arabia Saudita, la Siria. Si è trattato del più grande errore di politica estera della storia recente, di cui anche l'Italia è stata co-responsabile, un errore che ha aperto le porte del terrorismo in Europa.

Come reagire ora? Attraverso tre mosse coraggiose che noi, come MoVimento 5 Stelle, suggeriamo da tempo mediante atti legislativi presentati in Parlamento e sistematicamente ignorati dal governo Renzi.

1. Arabia Saudita, Qatar, Turchia e Paesi del Golfo non devono essere l'approdo dei nostri finanziamenti e delle nostre armi (incredibilmente raddoppiate nell'ultimo anno). Quelli che vengono correttamente definiti i “bancomat del terrorismo” sono spesso esaltati dal nostro Ministro degli Esteri Gentiloni oppure posano per qualche foto con Lady PESC Mogherini. Questi regimi vanno puniti. Non devono essere aiutati. Le nostre armi, attraverso loro, non possono più finire in mano terrorista (http://goo.gl/t89O8n).

2. Fine delle sanzioni alla Russia e della militarizzazione della NATO nell'Est Europeo. Mosca oggi rappresenta un alleato prezioso contro la minaccia comune del terrorismo internazionale. Con una risoluzione (http://goo.gl/Nwwrgb) abbiamo formalmente chiesto al governo italiano di impegnarsi a cooperare maggiormente con la Russia sulla questione, ponendo fine anche alle sanzioni economiche. La russofobia che aleggia in Europa è un freno alla lotta al terrorismo.

3. La Siria, che da 5 anni combatte il terrorismo, deve essere un importante punto di riferimento per la lotta allo stesso (http://goo.gl/iJKmxu). Da mesi chiediamo la riapertura delle relazioni diplomatiche con il governo di Damasco. Abbiamo letto nei giorni scorsi che il capo dell'intelligence italiano si è recato in Siria per raccogliere informazioni contro il terrorismo.
Ricordiamo la drammatica arroganza con cui la Francia decise di non ascoltare le richieste di aiuto che provenivano da Damasco in grado di poter fornire preziose informazioni sui successivi attentati di Parigi.

A cento anni dall'accordo Sykes-Picot che divise le aree di influenza in Medio Oriente tra Francia e Regno Unito, l'Occidente ha commesso gli stessi errori e vizi coloniali.
Iraq, Libia e Siria sono i fallimenti ultimi di una strategia che ha determinato solo terrorismo, destabilizzazione e immigrazione incontrollata. L'attentato di Dacca, con i suoi morti italiani, ci ha chiaramente detto che il terrorismo, oggi, può colpire ovunque, senza frontiere e senza nazionalità come discriminante.
Per sconfiggerlo occorre costruire un asse con i veri alleati in questa guerra epocale. Noam Chomsky ha recentemente dichiarato: "Continuiamo ad ignorare chi e come ha creato l'Isis".

Per quanto tempo ancora possiamo permetterci di farlo?

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