DI STEFANO ALI
ilcappellopensatore.it
Lo slittamento di 10 giorni nel pagamento delle pensioni è un vero e proprio prelievo forzoso.
Vi spiego perché sta facendo discutere la norma, inserita nella Legge finanziaria (che nessuno ha ancora letto per intero), che fa slittare dal giorno 1 al giorno 10 del mese il pagamento delle pensioni.
Si argomenta che tale norma mette in difficoltà i pensionati in quanto, ad esempio, gli affitti scadono nei primi 5 giorni del mese, periodo, quindi, in cui il pensionato non avrebbe ancora percepito la pensione. Giustissimo.
Si argomenta che il Governo, così, guadagna in valuta e commissioni a scapito dei pensionati. Verissimo (anche se guadagnano di più le banche).
Una cosa che sta sfuggendo, però, è che la misura si configura come vero e proprio prelievo forzoso. Vediamo perché.
In modo strutturale, viene alterata la periodicità senza la relativa compensazione di conguaglio (o, almeno, nella norma non pare essere prevista).
Partiamo da un esempio concreto:
Un dipendente con periodicità stipendiale al 27 del mese si colloca in quiescenza il 16, rimanendo in servizio fino al 15. Per allineare la periodicità stipendiale (27 del mese) a quella pensionistica (1 del mese), il dipendente riceverà un ultimo stipendio il 27 rapportato a 15 giorni (dall’1 al 15, periodo di servizio) e una prima pensione, il 1 del mese successivo, pari a 15 giorni (dal 16 al 30, giacché contabilmente tutti i mesi si considerano di 30 giorni).
Per allineare le periodicità, infatti, è necessario corrispondere il “rateo” rapportato al numero di giorni di differenza fra le due periodicità.
Ora, con la norma in finanziaria, se con la prima pensione “differita” non verrà corrisposto anche il rateo corrispondente ai dieci giorni di differimento, quei dieci giorni non saranno stati pagati e non verranno mai recuperati, concretizzando, di fatto, un prelievo forzoso. Da qui il “risparmio” di 6 milioni di €. Più che “risparmio” lo chiamerei furto.
Ah questa sinistra. Ma il PD, nel suo programma elettorale, ha mai scritto che avrebbe aggredito le pensioni? E Renzi, nel suo programma per le primarie, ha rappresentato questa sua intenzione?
Capisco che la Costituzione prevede il non vincolo di mandato, ma, a parte che a tutto c’è un limite, questo riguarda solo i parlamentari eletti.
Renzi, che non è parlamentare ha, per caso, rinvenuto qualche disposizione nello statuto del PD che gli consente di impiparsene dei suoi elettori? Non è che comincia a pesare la manina di Yoram Gutgeld?
Stefano Ali
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