L’Euro rischia di diventare per l'Italia più pericoloso della peste Manzioniana soprattutto se brandito come arma di controllo e distruzione da quei paesi che da anni ne detengono il Controllo, ossia i paesi Nord Europei a guida teutonica.
All’appena insediatosi “governo italiano euroscettico” Joseph E. Stiglitz – non proprio l'ultimo degli economisti, ma un blasonato premio Nobel – consigliava vivamente, qualche mese fa, di “introdurre una moneta parallela” o “usare una moneta elettronica sempre più semplice ed efficace” per evitare di morire straziati dall’economia Ue, dominata dalla Germania e dall’euro “cattivo”.
Un'idea ripresa successivamente in varie salse da tantissimi economisti Italiani che in questi anni hanno ipotizzato l'uso di strumenti alternativi all'Euro, dai certificati di Credito Fiscale proposti dal M5S in epoca preelettorale ai Minibot promossi dagli imbarcati nella Lega, Borghi e Bagnai.
Non è quindi un’idea nuova quella dell’economista della Columbia University, che propone in un articolo per la testata Politico Global Policy Lab e che accenna tra le pagine nella nuova edizione del suo “La globalizzazione e i suoi oppositori” (Einaudi, dove il tema sono gli Usa).
Al di là delle parole di Stiglitz, una cosa che appare chiara è che i prossimi mesi Conte e la sua squadra di Governo sul tavolo si troveranno a dover decidere su dossier determinanti, che marchieranno a caldo ed in maniera indelebile il futuro delle generazioni Italiane. Alle porte una procedura di Infrazione che rimarca, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto l'Italia in Europa venga trattata adottando pesi e decisioni sicuramente diverse da quelle che vengono messe in campo per sforamenti di bilancio che vengono sistematicamente praticati da anni da paesi come la Francia, nel senso di deficit ben oltre il 3% e dalla Germania con surplus commerciali, condannati dai trattati e che sono regolarmente ben oltre il 6%.
Gli avvertimenti che da anni Stiglitz rivolge all'Italia sono volti a rimarcare quanto siano errate le politiche di Austerity a cui da anni ci sottopone la Commissione Europea, soprattutto in un paese come l'Italia dove le potenzialità delle microimprese sono enormi se decontestualizzate da ragionamenti di bilancio che impongono vincoli che se uno volesse ragionare con malignità, sembrano studiati di proposito per tarpare le ali ad un paese che, con misure leggermente a maglie più larghe, non avrebbe difficoltà a volare.
Dinanzi ad una Commissione Europea che riesce solo a partorire Procedure di Infrazione e atteggiamenti di indifferenza e non collaborazione sui fenomeni migratori che ci stanno devastando, Conte ed il suo Governo non devono farsi problemi a parlare in Commissione di moneta alternativa, di rivisitazione e ristrutturazione del Debito, di un Paese che di fatto è il terzo contributore netto dell'Europa, nonchè seconda potenza manifatturiera Continentale, oltre che detentore del Risparmio privato che in termini di volumi è secondo a livello mondiale solo al Giappone. Un paese dai fondamentali ben solidi che non può più permettersi di farsi mettere alla berlina da una Commissione manovrata dagli interessi della Finanza Speculativa che proprio a queste ricchezze, che ancora sono saldamente in mano al nostro paese, mirano da anni: patrimonio e risparmi dei cittadini. E come conseguire questi risultati se non imponendoci il pagamento di un debito pubblico che non si alimenta di certo con i consumi degli italiani al di sopra della norma o "di una vita vissuta al di sopra delle proprie possibilità", ma bensì con gli interessi che sono al di sopra della norma, grazie al sistema di approvvigionamento di liquidità dello Stato da BCE che inspiegabilmente avviene attraverso il sistema Bancario Privato e ad una inspiegabile gestione delle Aste Marginali dei Titoli di Stato che penalizzano volutamente lo Stato ed i cittadini Italiani.
Per Stiglitz, “se la Germania non è disposta a prendere i passi fondamentali necessari per migliorare l’unione monetaria, dovrebbe lasciare l’eurozona” perché “il valore dell’euro si ridurrebbe e le esportazioni dell’Italia e di altri paesi dell’Europa meridionale aumenterebbero”. Però – sembra spiegare il templare dell’antiglobalizzazione a Salvini e Di Maio – siccome la Germania che molla è un sogno shakespariano, be’, a questo punto…, se necessario, mollate voi!
“I benefici per l’Italia di lasciare l’euro sono chiari e considerevoli. Un cambio più basso consentirà all’Italia di esportare di più e i consumatori sostituiranno le merci italiane per le importazioni. I turisti troveranno nel paese una destinazione ancora più attraente. Tutto ciò stimolerà la domanda e aumenterà le entrate del governo. La crescita aumenterà e l’alto tasso di disoccupazione in Italia (11,2%, con il 33,1% di disoccupazione giovanile) diminuirà…”.
“I benefici per l’Italia di lasciare l’euro sono chiari e considerevoli. Un cambio più basso consentirà all’Italia di esportare di più e i consumatori sostituiranno le merci italiane per le importazioni. I turisti troveranno nel paese una destinazione ancora più attraente. Tutto ciò stimolerà la domanda e aumenterà le entrate del governo. La crescita aumenterà e l’alto tasso di disoccupazione in Italia (11,2%, con il 33,1% di disoccupazione giovanile) diminuirà…”.
Questa battaglia deve vedere le forze di governo più legate che mai vista l'importanza della posta in gioco, con un M5S che con più convinzione deve abbracciare politiche macroeconomiche alternative e con una Lega che deve mettere da parte gli interessi di finanzieri e grossi capitalisti nostrani che mirano a politiche lobbistiche territoriali e che stanno sempre più massicciamente concedendosi una nuova vita attraverso questo partito. Per entrambi una sola parola ed un solo obiettivo deve dominare e prendere il sopravvento : il benessere del popolo al centro delle politiche europee.
Se anche stavolta cederemo ai ricatti della burocrazia europea vorrà dire che il cambiamento tanto sbandierato era solo una debole fiammella spenta da un labile quanto impercettibile vento che non ha saputo alimentarsi adeguatamente, nonostante la lezione Greca e la stagione di proteste francese che, platealmente hanno messo in piazza le difficoltà palpabili dei cittadini europei, soprattutto del Sud.
Cari Salvini e Di Maio, se davvero volete attuare il cambiamento, iniziare da Bruxelles è d'obbligo se volete liberare i cittadini da queste catene. Soprattutto sarebbe necessario prendere in mano in prima persona questa questione evitando di lasciarla nelle mani di Ministri non proprio scelti nè da voi nè dai cittadini Italiani.
fonte: QUI
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